Valorizzazione dei Rifiuti e Ripristino della Salute del Suolo – Il Lancio del Progetto BIN2BEAN

I partner del Progetto BIN2BEAN a Milano

Entro la fine del 2023, gli stati membri dell’Unione Europea saranno obbligati ad implementare sistemi di raccolta differenziata per i rifiuti organici. Si tratta di un passaggio cruciale poiché circa il 34% di tutti i rifiuti generati dalle nostre città sono di origine organica (biowaste).

Tra gli stati membri e anche all’interno dei singoli paesi e delle singole regioni esistono diversi sistemi di raccolta dei rifiuti organici e, in alcuni casi, essi non contemplano i rifiuti organici.

La sfida è adottare sistemi di raccolta della componente organica su vasta scala in grado di raggiungere l’obiettivo del 65% di rifiuti urbani riciclati entro il 2035.

Cosa fare con i rifiuti organici?

Sebbene sia ormai comune utilizzare prodotti realizzati con plastica e carta riciclata, non tutti conoscono o associano facilmente il riciclo dei rifiuti organici ad un particolare prodotto.

I rifiuti organici possono, infatti, avere moltissimi utilizzi e un esempio è quello di ricavarne fertilizzanti naturali (ammendanti organici) con il potenziale di migliorare le proprietà fisiche, chimiche e/o biologiche del suolo. Con oltre il 60% dei suoli europei “degradati” e malsani, il ripristino della salute del suolo è una questione urgente e uno degli obiettivi chiave dell’UE.

Questo è anche l’obiettivo di BIN2BEAN, un progetto finanziato dalla Commissione Europea e avviato nel settembre 2023.

Il progetto svilupperà delle attività di supporto ad una serie di città europee promuovendo innovazioni che mirino a valorizzare i rifiuti organici e a ottimizzare il loro riciclo in ammendanti organici attraverso value-chain innovative ed economicamente sostenibili.

Il progetto realizzerà 3 laboratori (“Living Lab”) nelle città di Amsterdam (Paesi Bassi), Amburgo (Germania) ed Egaleo (Grecia). Qui, i partner svilupperanno e convalideranno soluzioni che altre città in tutta Europa potrebbero replicare al fine di valorizzare la generazione di rifiuti organici.

Grazie a queste attività, BIN2BEAN contribuirà a raggiungere l’obiettivo europeo di riduzione entro il 2035 del 10% dei rifiuti totali nelle discariche reimmettendo nel suolo quasi 135.000 tonnellate di azoto e 45.000 tonnellate di fosforo.

Impianto di depurazione “Aqua & Sole”

Il Progetto BIN2BEAN

Finanziato nell’ambito della Missione della Commissione Europea “A Soil Deal for Europe”, il progetto è coordinato dal CONSORZIO ITALBIOTEC (Italia) che guida un consorzio di 11 partner provenienti da 7 paesi di tutta Europa.

ETA Florence Renewable Energies guida le attività di comunicazione e disseminazione del progetto, oltre a contribuire alle iniziative di clustering con altri progetti e alla stesura di nuove raccomandazioni politiche.

Facendo leva su un’ampia gamma di competenze richieste nella trasformazione del suolo, le attività di BIN2BEAN spazieranno dalla gestione dei rifiuti organici alle scienze del suolo, dai test di sicurezza dei prodotti alla formulazione di raccomandazioni per le politiche pubbliche.

I partner del progetto si sono incontrati il ​​13 e 14 settembre 2023 a Milano per mettere a punto le azioni per i prossimi mesi. L’incontro è stato anche l’occasione per visitare l’azienda locale Acqua & Sole e l’impianto di recupero dei rifiuti organici dell’azienda, l’unico in Europa per dimensioni, processo e materia prima, caratterizzato da un processo di co-digestione anaerobica termofila. Il progetto entrerà adesso nella sua fase iniziale, in cui le tre città coinvolte allestiranno i living lab, dando il via alle primissime attività.  Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti!

Contatti

Giulio Poggiaroni

Eta Florence Renewable Energies – Via Antonio Giacomini 28, 50132 Firenze

giulio.poggiaroni@etaflorence.it

Sara Daniotti

Consorzio Italbiotec – Piazza della Trivulziana 4/A, 20126, Milano

sara.daniotti@italbiotec.it

Le opinioni espresse nella presente pubblicazione sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente il punto di vista ufficiale della Commissione Europea o della REA. Né l’Unione Europea né l’autorità concedente possono essere ritenuti responsabili per le stesse.

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